Dead Man Walking
Eh gia, siamo ancora qui a metà Aprile inoltrata a parlare del futuro allenatore dell’Inter. La società sta cercando di difendere una scelta sensata, quella di Pioli, presa dopo un avvio disastroso con Frank de Boer, dovuto a sua volta dall’addio precoce di Roberto Mancini che non ha voluto aspettare lo stabilizzarsi del cambio di società ed ha abbandonato la nave che stava salpando e avrebbe potuto spiegare le vele in maniera dirompente e che ora – probabilmente – si sta mangiando le mani.
Si, la colpa di questa ennesima stagione disastro dell'Inter, come già scritto su queste pagini, è di Mancini. E si, la scelta di Pioli era la più sensata dopo quello che era successo. Ora però c’è bisogno di programmare il futuro per una società che punta a vincere. Quindi la domanda è: confermare Pioli per la prossima stagione o allontanarlo e ripartire con un nuovo progetto? Nonostante io non pensi che l’esonero sia a tutti i costi la soluzione a tutti i problemi di ogni società, voglio cercare di spiegare – non convincere - le ragioni per cui, a mio avviso, dovrebbero far propendere la società interista nella figura di Zhang, nel non confermare il tecnico emiliano sulla panchina neroazzurra per la prossima stagione.
L'urlo di Pioli al derby d'andata, la grinta e la voglia di Inter possono bastare per restare seduto sulla panchina interista? Io credo di no.
Accanto a queste ragioni ce ne sono anche che farebbero propendere la società a confermare la guida tecnica come la media punti, le 10 vittorie di fila, il gioco che è stato mostrato prima di questa settimana horror culminata con la disfatta di Crotone; ma io non ne parlerò poiché ci pensa già la stampa.
Allora eccovi l’elenco con le mie ragioni per l’esonero di Stefano Pioli:
- Quando deve vincere non vince: già mi direte voi come fa una squadra a vincere tutte le partite che le mancano in un campionato come quello italiano che si bada di più alla sostanza che al bel gioco (pensiero confermato pure da Allegri)? Infatti qui nessuno chiedeva a Pioli di vincere 22 partite di fila e vincere il campionato, quindi si Pioli doveva cercare di vincerle tutte, ma soprattutto vincere quando le avversarie perdono punti è d’obbligo per una squadra che punta a recuperare punti. Se il Napoli pareggia con la Juve non puoi perdere con la Sampdoria in casa, o se lo stessa fa l’Atalanta con il Sassuolo non puoi perdere a Crotone, non motivando la squadra, quando nella stessa giornata c’è lo scontro diretto Lazio-Napoli.
- Le partite importanti Pioli le ha tutte steccate. Il Derby d’andata pareggiato in extremis (anche se il tecnico era appena arrivato quindi giustificato in extremis), la partita con il Napoli, il ritorno con la Juve, la partita di Coppa Italia con la Lazio, il ritorno con la Roma. Tutte partite perse e anche in maniera goffa, salvo solo la partita allo Juventus Stadium, con l’allenatore che ha colpe e anche importanti, soprattutto contro le due romane.
La coppia dei successi interista, il duo Gaglia-Kondo, perché romperlo?
- Scelte di formazioni discutibili: perché Perisic a tutta fascia contro la Roma, perché accantonare Joao Mario all’improvviso per rimettere Banega che ha deluso, lasciando fuori un equilibratore tattico importantissimo per la squadra, perché rompere la coppia Gaglairdini-Kondogbia contro la Samp per Brozovic che tatticamente è disorganizzato e confusionario. Perché alzare Medel a cc contro il Crotone rischiando di fare il Derby con Miranda-Andreolli essendo il colombiano e il cileno diffidati? Tutte domande che non trovano risposta e scelte tattiche dell’allenatore che hanno portato a sconfitte.
- Forse il punto più importante a sfavore di una conferma di Pioli: l’anno prossimo, in caso fosse confermato, tornerebbe in discussione per un grande nome come potrebbero essere Conte – che non vedo a lungo in quel di Londra- o Simeone – che ha concluso il suo ciclo all’Atletico. Allora è giusto confermare un allenatore sapendo che l’anno dopo verrà esonerato e che in carriera ha vinto poco o nulla in una squadra che vuole rilanciarsi come pretendente al titolo? O è meglio ripartire e affidare la campagna acquisti a un allenatore, anche non altisonante, come può essere Sampaoli o Emery o lo stesso Marcelino – il sogno resta Capello – per provare a dare un’identità vincente alla squadra e provare a competere fino in fondo; partendo con un progetto e sostenerlo fino in fondo con un allenatore che saprebbe anche resistere alla voglia di portare Conte o Simeone sulla panchina neroazzurra a fine stagione? Io credo che la risposta corretta sia la seconda e che sia meglio ripartire con un definitivo anno 0 e non con un Pioli ad interim. Ovviamente questa è una mia personale visione del perché Pioli non vada bene, la società avrà le sue l’importante è che ci creda fino in fondi e riporti l’Inter dove le spetta.
Qualche colpa la ha anche quest'uomo, ma non tante come si vuole far notare. A lui serve un DG ce migliori la comunicazione con la stampa, protegga la squadra e lo aiuti a fare il suo lavoro.
P.S. Anche Ausilio andrebbe valutato in maniera approfondita perché molti colpi non si capiscono, ma io non vedo grosse colpe del DS a cui andrebbe affiancato un grande DG come Leonardo per aiutarlo nel compito arduo di sostenere le ragioni della società. Inoltre a chi critica sempre i colpi di mercato come Joao Mario o altri valutandone solo il costo del cartellino ricordo che tendenzialmente l’allenatore appoggia la campagna acquisti e se si cambiano allenatori durante la stessa non si sceglierà mai un giocatore funzionale al progetto.
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