
- di Gennaro Bruno
L'officina del divertimento
Per la 28a giornata di Serie A va di scena Inter Atalanta, che mette sul piatto per gli amanti del gioco del calcio tutto quello che vorremmo vedere ogni domenica in una partita dello sport più amato nel Bel paese. La tattica eccellente di due allenatori preparatissimi, uniti ad una incredibile preparazione atletica, generano una vera goduria per i 120.000 occhi di San Siro. Entrambe le squadre corrono tanto, e sono gli interisti a dominare con una prestazione pressochè perfetta sia fisicamente che tatticamente. Risultato finale 7-1 per gli uomini di Pioli, ma questo non deve denigrare il gran lavoro svolto da Gasperini e i suoi ragazzi nel corso di questa miracolosa stagione. L'Inter sorpassa l'Atalanta e sale a quota 54 punti. Bergamaschi inchiodati a 52 punti.
Pioli schiera la sua squadra con un 4-2-3-1, con Handanovic tra i pali, linea a 4 che prevede da destra D'Ambrosio, Medel, Miranda e Ansaldi. I due centrocampisti sono Gagliardini e Kondogbia, mentre sulla trequarti troviamo Candreva a destra, Perisic a sinistra e un ritrovato Banega che supporta il capitano Mauro Icardi.
Gasperini abbandona il suo 3-5-2 e alza Kurtic ala destra schierandosi con un 3-4-3 puro, dove la porta è difesa dal kosovaro Berisha, da destra Toloi, Caldara e Zukanovic. La linea dei centrocampisti parte a destra con Conti, i guardiani del centrocampo sono Kessiè e Remo Freuler mentre a sinistra c'è Spinazzola. In attacco il jolly Gomez a sinistra e Kurtic a nella corsia opposta supportano bomber Petagna.
La chiave tattica dei primi 15 minuti
I primi 15 minuti di gioco sembrano una partita di calcetto. Un pressing forsennato da parte di entrambe le squadre che porta a molti errori tecnici. L'inter marca in avanti con un pressing uomo su uomo asfissiante, costringendo spesso l'Atalanta a lanciare lungo su Petagna che va a duellare in un 1 vs 1 sempre quasi perso con il brasiliano Miranda. Da questa chiave tattica che l'Inter recupera spesso la palla sacrificando qualche energia fisica.
Da qui si può vedere bene il pressing "in avanti " dell' Inter dove tutti i componenti della squadra si muovono in maniera verticale verso il pallone costringendo l'Atalanta ad indietreggiare fino al portiere.
Berisha è costretto a rinviare e l'inter recupera palla con Perisic che lancia una nuova azione d'attacco.
Ma in questa battaglia atletica l'Atalanta non è di certo seconda ai nerazzurri, ed oltre a marcare uomo su uomo come fa l'Inter e portando spesso Kessiè e Freuler su Gagliardini e Kondogbia per evitare l'impostazione dal basso, adotta concetti "internazionali" di pressing, con una soluzione che tanto piace al Liverpool di Kloop, il Gegenpressing, ovvero portare 4 o più uomini sul portatore di palla avversario subito dopo aver perso palla in modo da evitare contropiedi o di far ripartite velocemente l'azione offensiva. Al minuto 11 gli uomini di Gasperini ci deliziano da questa tecnica in stile Inglese poco frequente in A dove si tende sempre ad aspettare nella zona del centrocampo invece di bruciare tante energie per un recupero palla nella metà campo avversaria. Ma i bergamaschi sono giovani e hanno gamba e polmoni e riescono a farlo brillantemente, come si evidenzia nell'immagine sottostante.
Dopo aver perso palla l'Atalanta accerchia con Gomez, Petagna, Kurtic e Freuler il nerazzurro Medel che è costretto a fare un errore tecnico rinviando sui piedi di Kessiè che recupera palla.
Un'altra peculiarità da evidenziare sono i movimenti dello svizzero Remo Freuler. In ben 3 occasioni Freuler e compagni della catena sinistra richiamano dei concetti base da calcio a 5. Nel calcio a 5 ci sono 2 schieramenti principali, il 3-1 e il 2-2. Freuler, Spiazzola o Zukanovic e Petagna o Gomez ripropongono sul campo di calcio a 11 la rotazione che è tipica dello schieramento 2-2. Lo Svizzero scarica palla su Spinazzola, con un taglio da pivot Petagna o Gomez si porta a spasso il centrale in marcatura creando un buco che spesso lo svizzero sfrutta ricevendo il pallone di ritorno dall'esterno 93' scuola Juventus o dal bosniaco. La rotazione è avvenuta con successo portando proprio al gol dello Svizzero.
Freuler scarica palla su Zukanovic e si accinge a tagliare il campo verticalmente nello spazio che sta creando Petagna portando a spasso Miranda da destra verso sinistra.
Rotazione avventua con successo. Freuler riceve il pallone di ritorno da Zukanovic e si inserisce nello spazio creato dal suo contro movimento su Kondogbia e sul taglio da pivot di Petagna.
L'inter paga gli errori di Miranda e Kondogbia. Da un attacco a palla coperta si passa a una palla scoperta. Ansaldi non riesce ad accorciare verso il centro, Medel è statico. Gli Interisti si fanno sorprendere da questo passaggio da "coperta" a "scoperta" non potendo nè andare in pressing e nè indietreggiare visto che lo svizzero era già al limite dell'area di rigore. Anche Handanovic è sorpreso e come si può vedere è piazzato malissimo in porta ingannato dal contro movimento di Freuler e dal taglio di Petagna.
Questa situazione è avvenuta anche al 13' con un nulla di fatto e al 41' con il gol appena descritto, unici sussulti in una partita da dimenticare per la Dea.
Dal 17' in poi sarà solo Inter.
La chiave tattica nerazzurra
L'inter ha vinto questa partita per 3 motivi ben precisi.
- Il lavoro di Banega
- Il lavoro sulle fasce. L'Inter è la squadra che crossa più in Europa portando anche i terzini a ridosso della trequarti avversaria in modo tale da far schiacciare l'Atalanta che non prende mai una contromisura in questa partita.
- Lo strapotere fisico e tattico di Kondogbia e Gagliardini che annientano Kessiè e Freuler.
Andiamo per ordine.
Banega è il migliore in campo per i tre gol e i due assist, ma oltre a questo funge un ruolo determinante nello scacchiere di Pioli. Non solo unisce il centrocampo con l'attacco, ma in questa partita è abilissimo ad abbassarsi mezz'ala sinistra per creare superiorità a discapito di Kessiè e Freuler già braccati da Gagliardini e Kondogbia.
Dall'immagine si possono vedere bene i problemi che provoca Banega a Gasperini. Kondogbia è su Kessiè, Gagliardini ha Freuler a distanza mentre Banega costringe Kurtic al rientro favorendo Ansaldi che può andare ad aiutare Perisic in fascia. Banega con questo rientro a mezz'ala crea superiorità sul centro-sinistra. Gasperini è costretto a richiamare più volte Kurtic e nel secondo tempo cambierà modulo passando a un 3-5-2 per arginare proprio l'intelligenza tattica dell'argentino che grazie a questo posizionamento favorisce anche il gioco sulle fasce.
Il gioco sulle fasce
Il secondo punto importante è il gioco sulle fasce da parte dei nerazzurri, dove oltre a Candreva e Perisic, si aggiungono Anasaldi e D'Ambrosio, con l'argentino che ha la licenza di spingere più dell'italiano che serve in fase di copertura per non rimanere con soli 2 difensori di ruolo in caso di contropiede. Questa tecnica è vincente. Quando salgono i terzini inevitabilmente si schiacciano anche gli esterni di centrocampo, mentre Toloi e Zukanovic devono tenere a bada Perisic e Candreva. Tornando a prima qui Banega ha molta più libertà visto che si può inserire alle spalle di Icardi, o se si abbassa a centrocampo crea spazio per gli inserimenti di Gagliadini e Kondogbia che ricevano o i cross dei terzini o delle ali. Un esempio è il settimo gol, che dopo analizzeremo, con Gagliardini che sfrutta proprio una di queste giocate partendo da centrocampo.
Kondogbia ritrovato
Il francesce con l'avvento di Gagliardini sembra un giocatore ritrovato. Stravince il duello fisico con Kessiè e con 8 palle recuperate in tutte le zone del campo è uno dei migliori in campo. Praticamente una diga, se l'Inter ha vinto con uno scarto così ampio è anche grazie ai suoi recuperi. Da 8 potenziali minacce a 8 azioni d'attacco. Non bisogna dimenticarsi di Gagliardini che avvia il gol del 5 a 0 proprio grazie alla pressione forsennata che applica su Freuler. Insomma l'Inter ha una mediana che in pochi hanno che abbina qualità e quantità con soli 2 giocatori.
Un recupero del francese su Kessiè.
I GOL
I primi due sono di Icardi che segna su una respinta della barriera Atalantina dopo un punizione di Banega, e il secondo è su rigore dopo che Spinazzola compie un ingenuità.
Il terzo gol è simile a quello di Sergio Ramos in Napoli-Real Madrid. L'Atalanta per deficit di cm si dispone a zona non potendo marcare uomo su uomo e si fa spiazzare dalla battuta corta di Candreva su Banega e dall'inserimento da dietro di Icardi che parte dal dischetto dell'area di rigore. Per l'argentino 3 gol in poco più di 26 minuti.
La marcatura a zona è ben piazzata, ma i calciatori dell'Atalanta sono poco reattivi dinanzi a un killer come Icardi. Ennesimo errore di Kurtic che non accorcia con l'uomo che è sul palo. Icardi prende il tempo a questi due e si inserisce in quel buco e insacca il 3 a 0.
La Combo del 4 a 0
Il 4 a 0 è una vera e propria combo di tutto quello che è stato analizzato fino ad adesso. C'è un recupero di Kondogbia, c'è un terzino alto ( D'Ambrosio) che serve Candreva, c'è un velo di Gagliardini è c'è un gol frutto della posizione di Banega.
Kondogbia recupera palla su Kessiè e serve D'ambrosio che a sua volta la serve in profondità a Candreva che arriva sul fondo.
Icardi e Perisic sono fantastici: vanno in profondità creando un buco che si può vedere con il riquadro nero per beneficiare gli inserimenti di Gagliardini e Banega. A questo punto Caldara decide di uscire dal blocco, ma The Silent Hero Gagliardini fa un velo che manda in tilt il giovane acquisto di Marotta e favorisce Banega che era partito da mezz'ala destra proprio per creare superiorità a centrocampo. L'argentino la insacca dolcemente e dopo 3 è 4 a 0.
Il 5 a 0 è praticamente il frutto di una tematica che si ripropone ancora una volta in questa partita. La pressione vincente dei mediani interisti vs quelli bergamaschi.
E metà gol è proprio di Gagliardini che induce Freuler all'errore.
Gagliardini recupera palla, e questa arriva ad Icardi. Candreva continua la sua corsa mentre Banega taglia il campo alle spalle di Kessiè che intanto va a dare una mano a Caldara in fase di recupero. Candreva arriva sul fondo, Icardi porta a spasso Kessiè e il centrale difensivo. Banega è solo dopo la lunga corsa e insacca il 5 a 0 sul perfetto cross di Candreva. Inter champagne, non la si vedeva così da anni.
La ripresa
Gasperini per arginare l'onda anomala Nerazzura passa a un più coperto 3-5-2 proprio come descritto in precedenza. L'Atalanta è pericolosa solo con il Papu Gomez con un tiro a giro bellissimo ben parato da Handanovic, ma è l'Inter a segnare altri 2 gol con Gagliardini che sfrutta un blocco di Candreva e una dormita generale della retroguardia Bergamasca che si fa attrarre dalla palla e con Banega che la smista bene per Gagliardini che con una botta che si incastona sotto l'incrocio dei pali firma il gol del 6 a 1.
Retroguardia atalantina imbarazzante. Su 2 uomini ci sono 5 giocatori ed è inevitabile che si creino voragini per i centrocampisti che arrivano a rimorchio. Troppo semplice per Gagliardini firmare il gol dell'ex.
La partita è ormai finita da tempo, c'è la consueta girandola di cambi tra il 60' e il 90' e c'è ancora il tempo di vedere un altro gol. Banega decide di portarsi il pallone a casa e beffa Berisha sul suo palo con un gol direttamente da punizione. Errore da matita rossa per il portiere del Kosovo.
Luci a San Siro cantava Roberto Vecchioni. Ieri pomeriggio quelle luci di San Siro si sono riaccese dopo tanto tempo. L'Inter del futuro, con questa società, con questi giocatori e questa organizzazione può puntare di nuovo a lottare con la Juventus per qualcosa di importante. Per l'Atalanta solo una domenica da dimenticare, ma questa macchia non oscura tutto quello di buono fatto da Gasperini e i suoi ragazzi.
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Gennaro Bruno, nato a Pozzuoli (NA) il 20/07/1994. Vive a Bacoli, comune dei Campi Flegrei nel Golfo Napoletano. Laureando presso la facoltà di Scienze Motorie e Del Benessere della Parthenope di Napoli, ma già Match Analyst di primo livello certificato dall’azienda portoghese Videobserver. Si è avvicinato al calcio grazie ad Alex Del Piero, suo idolo indiscusso, mentre il suo allenatore preferito è Carlo Ancelotti. Insomma, un palato raffinato. Malato di calcio, in qualsiasi salsa esso sia (dalla tv, alla partitella di calcetto del martedi) e di Jorge Sampaoli.
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