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- di Angelo De Vanna

Alla scoperta del Monaco di Jardim


La scorsa settimana siamo rimasti come folgorati dalla scoppiettante partita tra il Monaco ed il City, che ci ha regalato lo spettacolo di ben 8 gol. Se le caratteristiche delle squadre di Guardiola non sono più un mistero, non possiamo dire certamente la stessa cosa per il Monaco: squadra sforna-talenti (vedi Falcao, Martial, James Rodriguez...), i monegaschi offrono un calcio offensivo e concreto, ed i risultati parlano chiaro (primi in Ligue 1 con la bellezza di 78 gol fatti). Andiamo allora ad analizzare il loro gioco, soffermandoci principalmente sull'ultima gara contro il Guingamp, vinta per 2 a 1.


Il Monaco gioca con un classico 4-4-2. Davanti a Subasic giocano solitamente Sidibè, Glik, Jemerson (o Raggi) e Mendy, centrocampo occupato da 2 tra J. Moutinho, Fabinho e Bakayoko e gli esterni Bernardo Silva e Lemar (con Mbappe e Dirar probabili sostituti). Le due punte sono Germain ed il rigenerato Falcao.

La formazione tipo.

formazione tipo mnaco

Quello che impressiona immediatamente di questa squadra è la tecnica individuale di ogni singolo giocatore: i terzini sono in realtà quasi delle ali poiché giocano altissimi e tecnicamente molto dotati, i 2 mediani assicurano sostegno e sviluppo alla manovra e gli esterni spesso vengono a giocare in mezzo, soprattutto B. Silva, l'uomo ovunque del Monaco.

terzini alti, esterni stringono

Il movimento tra le linee dei due esterni consente la creazione degli spazi per la salita dei terzini.

tra le linee

Il giro-palla tra i difensori spesso coinvolge il portiere, ma non è un giro-palla ossessivo, serve soprattutto per attirare gli avversari e per poi avere 4 possibilità: servire uno dei due mediani che danno sostegno (solitamente Fabinho), giocare lungo sfruttando i movimenti a tagliare di B. Silva o a venire incontro di Falcao,  o cercare la sponda di Germain.

bakayoko centrale di destra

Fabinho ha il compito di aiutare la prima costruzione mentre J. Moutinho accompagna l'azione.

13. fabigno metodista, moutingo piu avanzato

Bernardo Silva è l'uomo ovunque: falso esterno con una tecnica sopraffina, riesce a riciclare i palloni più sporchi ripulendo l'azione e creando sempre superiorità numerica, a volte prendendo palla direttamente dai difensori.

bernardo silva uomo ovunque 2

Qui parte esternamente tagliando centralmente e va a chiudere un triangolo occupando lo spazio tra le linee

bernardo silva uomo ovunque 3 nell half spaces

bernardo silva uomo ovunque

Azzardando un paragone si potrebbe considerare una via di mezzo tra quello che rappresenta Suso nel Milan e David Silva nel City: giocatori che teoricamente sono esterni ma in realtà hanno una gamma di movimenti ed una tecnica che li porta a guidare il gioco anche il altre zone del campo, dettando i tempi della manovra e accelerandola a loro piacimento.

Anche l'esterno destro Lemar ha la tendenza ad accentrarsi e spesso il cambio di gioco avviene proprio tra i due esterni.

6. cambio gioco lemar

Un capitolo a parte spetta per Mbappe: un giocatore fantastico, veloce, tecnico, non a caso paragonato ad Henry. A soli 18 anni sembra avere un esperienza da veterano, nonchè la duttilità per poter giocare sia esterno che seconda punta.

mbappe in velocita

In quest'azione si fuma in velocità l'avversario e va a siglare il raddoppio.
mbappe in velocita

Le palle inattive (21% dei gol totali) sono un punto di forza: in 5 attaccano l'area più uno dal limite a sfruttare un eventuale ribattuta (decisivo l'apporto di Glik, già a quota 5 gol in questa stagione).

11. palle inattive a favore

Il Monaco non è una squadra che impressiona per il bel gioco, ma riesce ad essere letale soprattutto per la superiore qualità tecnica individuale e collettiva e anche per il modo di occupare gli spazi, spesso sovraccaricando la tre quarti di uomini con la conseguente maggiore probabilità di recuperare le seconde palle.

3. corridoi verticali

Qui Bernardo Silva raccoglie la respinta della difesa del Nizza.

seconda palla b silva

I corridoi verticali occupati dai monegaschi mettono in imbarazzo il pressing avversario, che non riesce ad essere coordinato, costringendoli a scivolare troppo velocemente in zona palla per poi essere sorpresi da un cambio di gioco.

Molti gol infatti arrivano dai cross dal fondo, facilitati dalle costanti discese dei terzini (Mendy da questo punto di vista è semplicemente impressionante).

le due punte

gol

Queste situazioni unite al ritorno dell'antico splendore di Falcao fanno si che il Monaco abbia il miglior attacco della Ligue 1.

FASE DI NON POSSESSO

La difesa ovviamente non è impermeabile a causa della tendenza dei terzini a giocare altissimi, ma Jardim risolve questa situazione sfruttando l'intelligenza tattica dell'ex terzino Fabinho, che in fase di non possesso si abbassa, formando un- 4-1-3-2, quindi molta flessibilità nel passare dal 4-4-2 in fase di non possesso a questa variante.

9. fabinho

4. fabinho si abbassa

Il 4-4-2 consente una buona copertura, una difesa aggressiva e la densità in zona palla.

442 in fdnp

difesa aggressiva

densita zona palla

Il Monaco alterna fasi di pressing offensivo a fasi in cui lascia giocare l'avversario per poi sfruttare un eventuale transizione positiva, solitamente guidata da B. Silva. o Lemar.

2. 442 in fdnp

8. pressing offensivo

In caso di transizione negativa la squadra di Jardim accorcia in avanti.

accorciare in avanti

E' un atteggiamento che ha i suoi lati positivi e negativi, infatti spesso il Monaco subisce dei contropiedi che mettono in evidenza la scarsa indole a difendere dei terzini e le mancate marcature preventive.

L'altra faccia della medaglia.

trans negat

Il Monaco si difende sulle palle inattive con tutti i suoi effettivi, probabilmente per agevolare la creazione di spazi da poter attaccare in caso di transizione positiva.

12. calc angolo contro

La spettacolare incisività offensiva dei francesi non è quindi dovuta ad una supremazia territoriale costante o ad un maggiore possesso palla (media di 51,3 %), ma ad un compromesso tra la grande qualità tecnica e la giusta occupazione spaziale del campo, sia in ampiezza che in profondità.

Questo permette, in termini di concretezza, di avere una squadra diretta, verticale e pericolosa sulle diverse situazioni di gioco.


 

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Nato a Mesagne il 6/7/1995 ma vive ad Erchie. Laureando presso la facoltà di scienze motorie di Urbino, calcio-dipendente al punto da dedicarvi la propria carriera universitaria e non solo, si diletta nelle analisi tattiche. Tuttora calca i peggiori campi di provincia nei diversi campionati dilettantistici e, tra una scivolata ed una sportellata, trova anche il tempo di allenare i ragazzi e festeggiare i numerosi trofei che la Juventus gli sta regalando. Collaboratore Sportellate.it

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