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- di Simone Grassi

Si scrive Praet, si legge Talento


Ventidue anni e una carriera già importante alle spalle. Champions League, nazionale, Under 21 e un po' di trofei. Gol (parecchi) e assist (tanti e belli). Un futuro radioso davanti a sé. Merito delle scelte giuste e di una dote di leadership innata. Tutto questo e molto altro ancora è Dennis Praet.


Prima di iniziare questa lettura, una premessa doverosa. Questo pezzo non piacerà a tutti... Soprattutto ad uno in particolare verrà voglia di lanciare il computer nel mar ligure: Filip Djuricic.
Il destino dell' (ex) talento serbo sembra essersi indissolubilmente legato a quello del vero protagonista di quanto segue, il belga Dennis Praet.

Andiamo con ordine. Il 25 gennaio 2016 l’Anderlecht annuncia l’ingaggio in prestito del classe 1992 nativo di Obrenovac. Obiettivo? Rilanciare la carriera e mettere in luce le enormi potenzialità del trequartista tanto amato da Mihajlovic quando occupava la panchina della nazionale serba. Un obiettivo che né Mainz, né Southampton erano riusciti a raggiungere. Nella squadra belga, edizione 2015-'16, poi, era già nata una vera stella: Dennis Praet, di due anni più giovane ed ugualmente dotato. Fisico simile, stesso piede (ed entrambi usano bene anche il sinistro), stesso ruolo.

1° luglio 2016: la Samp annuncia l’acquisizione a titolo temporaneo con diritto di riscatto fissato a 3 milioni di Filip Djuricic. Il blucerchiato sembra essere l’ambiente ideale per lo slavo: una piazza calda ma paziente (vero, Muriel?) e soprattutto un allenatore che di lavoro fa il “rilanciatore di trequartisti” (vero, Saponara e Zielinski?). Un innesto ideale per il 4-3-1-2 di Giampaolo, che dietro le punte potrebbe far giostrare Ricky Alvaréz o il novello Djuricic. Uno che, comunque, ha già collezionato 24 presenze con la nazionale della Serbia, andando in rete 4 volte.
Djuricic è soddisfatto, anche se il mister non sembra essere un suo grande estimatore.

24 agosto 2016: la Sampdoria è felice di annunciare la firma del trequartista belga Dennis Praet, classe 1994, arrivato dall’Anderlecht per 8 milioni di euro.
Giampaolo è soddisfatto, Djuricic un po’ meno. Si paventa un suo più che prematuro ritorno al Benfica, che alla fine non si perfeziona.
Ancora quel biondino a rubargli la scena, come l’anno prima.

Una scena che potrebbe ripetersi spesso anche quest'anno: Praet pronto a entrare in campo, Djuricic pronto a sedersi in panchina.

Una scena che si ripeterà spesso anche quest'anno: Praet pronto a entrare in campo, Djuricic pronto a sedersi in panchina.

Ora che abbiamo capito perché Djuricic non aprirà mai questa pagina (non certo per l’incapacità di usare Google translator), cerchiamo di capire se ha davvero ragione di essere arrabbiato. Chi è Dennis Praet?

Praet è quel giocatore che, solamente per il ruolo che ricopre in campo, per la giovane età e soprattutto per come lo interpreta, è destinato a diventare un crack. Anche chi non l’ha mai visto giocare, millanta di seguirlo da anni sui verdi prati fiamminghi e lo raccomanda a tutti gli amici per il fantacalcio.

Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è che il giovane Dennis un crack lo è per davvero. Bastano poche partite per capire di essere di fronte alla sublimazione dell’epoca d’oro del Belgio. Non è (ancora) ovviamente ai livelli di Hazard, non segna quanto Lukaku e non mangia l’erba di Nainggolan in mezzo al campo. Personalmente, è l’idea platonica di trequartista.
180 centimetri di fantasia, agilità e tanta tanta intelligenza calcistica. Premiato come miglior giocatore del campionato belga nel 2014-'15, quando all’attivo vantava già sette trofei vinti tra le fila dei biancomalva di Bruxelles.

Anche la scorsa stagione è stato uomo copertina dell'Anderlecht.

https://youtu.be/_-9Zx2bQd2U

In cinque stagioni con l’Anderlecht non è certo mancata l’esperienza, compresa quella nei palcoscenici importanti. L’8 agosto 2012 fa il suo esordio in Champions League nei playoff (poi vinti) contro i lituani dell’Ekranas. Come festeggiare al meglio un battesimo così importante? Con un gol e un assist nel tennistico 0-6 rifilato in quel di Vilnius, ovvio. In quella stessa edizione conosce per la prima volta anche San Siro, sponda rossonera, non immaginando – a distanza di un lustro – di poter calcare ancora quel prato.

La statistica sulla qualità dei passaggi di Praet nella Champions 2014-'15...

Questa la statistica sulla qualità dei passaggi di Praet nella Champions 2014/2015...

Il 12 novembre 2014 esordisce anche con la casacca della nazionale maggiore belga, nell’amichevole di Bruxelles contro l’Islanda. Finora la sua unica apparizione coi “grandi”, ma solo perché l’Under 21 – di cui è capitano – ha troppo bisogno di lui. E Martinez, neo ct belga, sono sicuro che abbia il suo nome segnato a caratteri cubitali sul block notes.

Tra l'altro ad inizio anno il ct dell'U21 belga Scifo si era espresso così sull'allora centrocampista dell'Anderlecht...

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Ventidue anni di classe, carisma ed esperienza, dunque. Quello che più colpisce in questo biondo fantasista è quella freddezza che caratterizza solo i grandi leader. Come se il campo da calcio fosse da sempre e per sempre il suo habitat naturale.
Un giocatore che ha avuto la “fortuna” (spesso negata ad altri talentini) di crescere con relativa calma in un ambiente perfetto, nel paese natale, senza troppe pressioni.

Inevitabile, dopo due annate ad altissimi livelli, il salto in un campionato più competitivo. Anche in questo caso, nell’ambiente giusto: su di lui erano ovviamente vigili anche i top club d’Europa, ma la scelta di Genova e della Sampdoria è probabilmente quanto di meglio potesse chiedere sotto ogni punto di vista, cominciando dalla grande stima che ripone in lui il tecnico Giampaolo, uno che - come già detto – adora lavorare con questa tipologia di giocatori.

Le statistiche relative ai passaggi di Dennis, nei 29 minuti di gioco contro l'Atalanta.

Le statistiche relative ai passaggi di Dennis, nei 29 minuti di gioco contro l'Atalanta.

Quasi banale elencare le sue caratteristiche migliori: dribbling nello stretto, velocità, capacità di inserimento nella linea d’attacco e una visione di gioco che rende molto simile il suo piede a un telecomando. Non a caso ha sfornato 39 assist nella sua esperienza in Belgio, conditi altresì da 27 reti, che ne fanno il tipico centrocampista offensivo “col vizio del gol”.

Ma parliamo comunque di un giocatore fisicamente strutturato, resistente agli urti e capace di lavorare con il corpo in entrambe le fasi. Perché già al debutto in campionato con l'Atalanta ha dimostrato di essere un elemento in grado di calarsi nel contesto: entrato sul risultato di 2-1 per la Samp, Giampaolo gli ha chiesto di favorire il consolidamento del possesso, abbassandosi per fornire delle linee di passaggio comode e aiutare la squadra in fase di non possesso, in particolare nelle uscite laterali. Il belga ha risposto presente con una prestazione non certo appariscente, ma decisamente solida. Come dire, se c'è da sporcarsi, lui non è certo il genere di fantasista che si tira indietro. Del resto gli stats fatti registrare in Belgio nelle ultime due stagioni (2,8 tackle e 1,2 intercetti a partita nelle coppe europee) andavano già in questa direzione.

I primi scampoli dell'avventura di Dennis in Italia.

Praet vuole riportare in Europa la Samp e affermarsi anche in Italia, in un campionato che fa della tattica l’arma più indecifrabile da affrontare. Questo il giovane Dennis lo sa, ma è anche ben conscio dei propri mezzi tecnici e mentali.

Un leader nato con un talento fuori dal comune, insomma. Con buona pace di Djuricic.


 

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