
- di Jacopo Landi
Il pagellone della 27a giornata di serie A
Empoli: meno combattivo di un vagabondo sedato col cloroformio. Trova un pareggio a caso e lì rimane. La Roma no. #chi si accontenta gode ?, voto: 3 sberle.
Roma: Stephan è tornato. Il primo gol... che ve lo dico a fare #il faraone, voto: 10.
Milan: in striscia più positiva di Diego Armando ai tempi d’oro, concede qualcosa ma poi sbanca il jackpot #casinò, voto: tin tin tin.
Torino: esattamente il contrario del Milan, quando ti dice male #semplicemente ti dice male, voto: non me lo dire.
Palermo: una partita di una noia cosmica, unico sussulto quando Zamparini acquista il Bologna all’inizio dell’intervallo ma poi lo cede subito dopo #emozioni, voto: 44 Zamparini in fila per tre col resto di due.
Bologna: idem come sopra. #vergogna, voto: tutto il resto è noia.
Carpi: tra Carpi e Fiorentina ci sono più rigori che nel resto del globo. Un altro punto in cascina e via andare #chi va piano va sano e va lontano, voto: 30 km/h.
Atalanta: l’impressione è sempre che possa fare qualcosa di più se non finisse par farsi fottere #fare per fermare le rimonte, voto: pive nel sacco.
Chievo: anche qui, smacchiare un tappeto riserva emozioni più forti. Azzecca un’azione (per altro sempre uguale in tutti i campi) e se la porta a casa #schemi consolidati, voto: 3 punti.
Genoa: il signore oscuro oggi sarà fumante. La squadra è più indisponente dei pantaloni a zampa d’elefante #fuori moda, voto: 6 out.
Sampdoria: un gol al primo tempo. Uno al secondo e tutta la questione si risolve così con Lady Gaga al Marassi a osannare Fernando. #hit, voto: Don’t call my name Fernando.
Frosinone: Frosinone culone stecca. Ma tranquilli, arbitro e guardalinee sono già stati arrestati #prontezza, voto: 10 madonne sul campo.
Udinese: non limpidissima, ma è pur sempre una vittoria. Di Natale è più invecchiato di Colantuono. #tempi moderni, voto: le primavere.
Verona: il flow è macabro tipo boom 2-0 #nsycnyecwebnweriurenv, voto: Cit. Gigi Delneri.
Juventus: è la squadra più forte e lo sa. Cucina l’Inter a fuoco lento, poi D’Ambrosio si rompe i coglioni e ripropone la propria versione del cavallo di troia. #storia, voto: 4.
Inter: tra Murillo e D’Amrbosio....embè...però c’è sempre Miranda che è così bello, elegante e meraviglioso da vedere giocare #parola di Alvaro Morata, voto: pollo 10+.
Posticipi
Lazio: squadra in forma e ringalluzzita dall’Europa League. Partita aperta.
Sassuolo: frizzante la squadra del buon Di Francesco. Risultato coin flip.
Fiorentina: la Fiorentina non ha opzioni oltre alla vittoria ma...
Napoli: ...anche il Napoli.
Fine delle trasmissioni. Per ora.
JL
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Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.
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