
- di Luca Vargiu
Oltre la linea: Follia
Oltre la linea c’è un mondo pallonaro che molti non conoscono. Oltre la linea ci sono i dirigenti, gli allenatori, gli osservatori, gli agenti, i faccendieri, i genitori e i tifosi. Oltre la linea gli interventi a gamba tesa non sono mai sanzionati. Oltre la linea la visuale è diversa. Oltre la linea ci sono storie da raccontare.
E' una finale.
Tra ragazzini, ma pur sempre una finale.
Regionale, chi vince si prende il titolo e prosegue nella fase nazionale. Per questi giovani calciatori di 16 anni un bel traguardo da raggiungere e possibilmente superare. La loro squadra è semisconosciuta, senza un minimo di storia rilevante a livello giovanile e con pochi risultati conquistati. Capita però per queste piccolissime realtà, che prima o poi arrivi l'annata giusta, quella che ti fa ritrovare in squadra quattro o cinque ragazzi più bravi degli altri tutti insieme e allora le cose cambiano e da comparsa del girone si diventa protagonisti a sorpresa. Infatti accade così con questa leva, e i risultati si vedono: finale conquistata a suon di vittorie.
In campo tra quelli che si sono distinti di più, c'è un ragazzino, è lui quello che "l'ha messa dentro" più di tutti, quello il cui nome è stato scritto e pronunciato da più parti attirando l'attenzione di altre squadre e alcuni osservatori. Sugli spalti invece tanti genitori, incluso il suo.
La partita va male, la squadra non gioca bene o forse sono gli avversari ad avere qualcosa in più, di fatto sono tre i gol subiti e almeno altrettante le occasioni mancate dal ragazzino che da quanto è finito sotto i riflettori non ne ha più azzeccata una. Situazione piuttosto frequente quando alle spalle del giocatore che finisce sotto i riflettori non c'è nessuno in grado di insegnare e aiutare a comprendere quello che gli accade intorno con l'atteggiamento giusto. Sia a casa che in società.
Triplice fischio.
Tre a zero netto e giusto, onore ai vincitori.
Invece no.
La delusione in campo e sui gradoni al bordo è tanta e si trasforma in rabbia sia nei piccoli che nei grandi. Il ragazzino perde il controllo e non da la mano all'avversario che lo ha marcato (piuttosto bene) ma preferisce salutarlo rifilandogli un pugno dritto in faccia sotto gli occhi del direttore di gara che lo espelle immediatamente.
Invece di accompagnare il giovane talento dal pugno facile negli spogliatoi, magari con uno scappellotto subito e una punizione più severa dopo, il mister prende le difese dell'indifendibile ragazzo scagliandosi contro l'arbitro.
La miccia è accesa.
L'altro mister prova a calmare il collega senza riuscirci perdendo a sua volta le staffe, molti dei ragazzi in campo si azzuffano e sugli spalti vola qualche schiaffo.
Spintoni, urla, ceffoni e insulti.
In mezzo a questo caos l'espulso si dirige calmo verso l'ingresso degli spogliatoi ma invece di andare a fare la doccia apre il cancello per permettere ai genitori più caldi, padre in testa, di entrare agevolmente sul terreno di gioco senza dover faticare scavalcando la rete di recinzione.
Inizia la battaglia.
I vincitori trovano riparo negli spogliatoi assediati da un gruppo di avversari imbizzarriti, l'arbitro prima prova a spiegarsi con l'allenatore mentre cerca di prendere appunti su quello che accade annotando i numeri dei più esagitati ma poi, schivato un primo pugno ma non il secondo, a gambe levate cerca riparo in una stanza che in breve tempo viene circondata da qualcuno che prova a difenderlo e dai genitori entrati in campo.
E qui altre botte.
Oltre la linea, a mettere fine a una folle partita di calcio giovanile arriva la polizia.
Tutti sconfitti.
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Luca Vargiu nato a Genova nel 1971 con due mesi di anticipo e nel giorno di Pasqua, ha iniziato fin da subito a disturbare i piani delle persone che la domenica pensano di stare tranquilli. Agente di calciatori non per passione ma per sfida, non campa grazie al pallone. Cresciuto in Gradinata Nord ama il calcio così tanto da odiarlo spesso, ha scritto di calcio in alcuni libri (Procuratore? No, grazie! - Oltre la linea – Contrasti, storie di calcio sospeso, Vincolo 108 e dintorni, Ancora oltre la linea) e minaccia di continuare a farlo.
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