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30 Gennaio 2015
4 minuti

Juan Cuadrado al Chelsea: 10 punti...ni sulle "i"

Botta e risposta tra le dicerie-voci-luoghi comuni apparsi su giornali-siti-blog (in grassetto) e le considerazioni del sottoscritto (dopo il virgolettato) circa il passaggio di Juan Guillermo Cuadrado dalla Fiorentina al Chelsea. Buona lettura. 


1) “Il Chelsea ha pagato i 35 milioni della clausola rescissoria, cessione inevitabile”. In pratica sì, ma a voler cercare il pelo nell’uovo, va precisato che la dirigenza viola, dopo i primi contatti allacciati col club londinese una settimana fa, aveva promesso uno sconto di qualche milione nel caso in cui l’offerta fosse arrivata entro la giornata odierna. Oltremanica non se lo sono fatti ripetere due volte: chiuso il trasferimento di Schurrle al Wolfsburg per 27 milioni, gli inglesi hanno sferrato l’assalto decisivo, portandosi a casa JC11 per una cifra vicina ai 33 milioni (bonus inclusi), più il prestito gratuito di Salah fino a giugno. Allungabile, stando a quanto riporta l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio, di un altro anno versando un milione nelle casse di Abramovich.

2) “Se inserisci la clausola rescissoria sul contratto e poi arriva un acquirente disposto a spendere quella cifra, i Della Valle che ci possono fare?”. Dal momento che allunghi il contratto al giocatore a queste condizioni poco o nulla. Il problema è a monte: in questi termini eri già consapevole che ti saresti esposto ai saccheggi dei magnati stranieri già in questa finestra invernale. Certo, 33 milioni non sono noccioline, però resta il fatto che la Fiorentina perde a 4 giorni dalla fine del mercato il giocatore più forte della rosa senza poterlo rimpiazzare adeguatamente. Che per il tifoso, il quale si sarebbe aspettato una cessione del genere in estate, magari con tanto di asta imbandita in piazza della Signoria, significa mandare in vacca la stagione con 4 mesi di anticipo.

3) “Hanno fatto bene a venderlo, così tanti soldi per Cuadrado non li avrebbero più incassati”. A chi pensa che 35 milioni rappresentassero una valutazione esosa, vanno considerati, più che il valore del giocatore in sé (a mio avviso elevatissimo), i parametri economici fuori dallo stivale, visto che alla fine della fiera il prezzo lo fa il portafoglio dell’offerente. E se si considerano i 100 milioni spesi dal Real Madrid per accaparrarsi Bale e i quasi 60 bruciati dal Manchester United per ingaggiare due onesti difensori quali Shaw e Rojo, allora sì che il cartellino del colombiano (costato complessivamente ai Della Valle una ventina di sacchi), poteva rasentare i 50. A maggior ragione se si ragiona sui suoi margini di crescita in rapporto ai 26 anni. Un’età in cui ti accingi a raggiungere la piena maturità.

4) “Giocatore sopravvalutato, troppo incostante”. Indubbiamente la continuità di rendimento all’interno dei 90 minuti non costituisce un suo punto di forza (né lo sarà mai probabilmente), ma come spacca lui la partita, pochi altri in serie A. Con quegli strappi che gli sono valsi la corona di re del dribbling nel 2011-’12, 2012-’13 e nell’anno solare 2014 (più di 100 quelli riusciti!). Aggiungici poi lo score (29 gol e 21 assist in due anni e mezzo), la duttilità (mezza punta, terzo d’attacco e quinto di centrocampo nel suo curriculum in maglia viola), senza dimenticare poi il mondiale brasiliano da protagonista con la Colombia, ed ecco servita una miscela altamente nociva per le difese avversarie.

5) “Quest’anno era calato”. Gli scribacchini non hanno mai perso occasione per ribadire che il suo rendimento nel girone d’andata "non andava oltre il “6 in pagella”. Peccato non si sia mai sottolineato abbastanza il suo avanzamento a seconda punta, un ruolo non propriamente congeniale per chi ha bisogno di spazio per sfoderare la sua progressione. Eppure l’ex Lecce (6 reti in questo 2014-’15), talvolta disordinato, ha interpretato la nuova posizione cercando di mettersi sempre al servizio della squadra. E a chi gli ha rimproverato di avere la testa altrove, vanno comunque rimarcati impegno ed intensità in fase difensiva.

6) “I Della Valle reinvestiranno quei soldi a giugno”. Più facile che li usino per ripianare il passivo di bilancio di una trentina milioni - guarda a caso la somma appena incassata! - in parte già coperto con un assegno di 15 milioni staccato a fine dicembre.

7) “Ma chi è questo Salah?”. Egiziano classe ’92 portato in Europa dal Basilea nel 2012, Mohamed Salah è un’ala mancina che ama partire da destra. Dribblomane più elegante ma meno muscolare di Cuadrado, arriva dal Chelsea, dove in un anno effettivo ha visto il campo col binocolo. Alla luce delle sue caratteristiche, nell’attuale 3-5-2 difficilmente troverebbe una collocazione tattica. Eventualmente lo si può accentrare sotto la prima punta. Diamanti permettendo.

8) “Almeno non vedremo più le sue esultanze”. Su quelle c’era poco da sindacare: letteralmente inguardabili. Almeno quanto la sua fascia rosa shocking.

Cuadrado esultanzacuadrado esult

9) “Ma la Liga non si addiceva di più alle sue caratteristiche?”. Da un lato è vero: un’ala con le sue doti sarebbe andata a nozze in un calcio poco conservativo e molto propositivo. Però è altrettanto vero che se fosse dovuto andare al Barcellona a fare il terzino al posto di Daniel Alves, sarebbe stato un non senso clamoroso. Ben venga il suo approdo al Chelsea: più esterno del suo competitor Willian, con Mourinho ha la possibilità di consacrarsi definitivamente. E di vincere qualcosa.

10) Basta ciance, penso di avervi tediato abbastanza. A quei temerari che si sono spinti fino a questo punto dell’articolo, voglio omaggiarli con questo video. Non prima di aver versato una lacrimuccia ed aver fatto un grosso in bocca al lupo a Juan Guillermo Cuadrado. Buona fortuna, vespa! Sorry, good luck!

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