
- di Andrea Ugolini
#MILANOSIAMONOI
“Oh mi bela Madunina che te brilet de luntan, tuta dora e picinina, ti te dominet Milan…” Domenica c’è IL Derby. Milan-Inter. Il più importante, il più appassionante ed equilibrato d’Italia. Nonostante da qualche anno la stracittadina milanese abbia perso talento, tasso tecnico e spettacolarità, il Derby della Madunina è ogni anno attesissimo. Febbrile è l’attesa, elettrico il clima e la tensione si taglia a fette a partire da una decina di giorni prima del calcio d’inizio. Cori, stadio esaurito e coreografie pronte ormai da settimane sono la cornice che esalta la scala del calcio.
Sportellate.it ricorda i dieci migliori derby da due punti di vista differenti.
La top five per la sponda rossonera del Naviglio e la top five per quella degli altri… sì, quelli là… quelli nati dopo… (ehm sì, questo è il pezzo del tifoso rossonero, caro lettore). Ho 22 anni e purtroppo non ho potuto assistere a Mark Collo d’Acciaio Hateley che sovrastava quel triste voltagabbana di Collovati, non ho potuto assistere nemmeno all’autorete di Riccardo Ferri, ma di Derby con la D maiuscola ne ho visti parecchi, anche dal vivo.
Vi elenco i miei cinque preferiti:
POSIZIONE NUMERO 5: IL DERBY DI SERGIO. La prima volta non si scorda mai. 23 Novembre 2002, mio primo Derby allo stadio. Milan in casa, 1-0 Serginho su magico assist di “Apollo 13” Rivaldo e buco di Nelson Vivas. Gol già fatto sbagliato da Bobo Vieri nel finale.
POSIZIONE NUMERO 4: ZANNA BIANCA, UN ROMANZO DI JACK LONDON. Aprile 2006. L’Inter, senza la sua curva per tutta la stracittadina, è appena sbarcata da Villareal, eliminata dalla Champions da capitan Arruabarrena (giocatoooore). Il Milan gioca il Derby come antipasto alla semifinale di Coppa contro il Barça del marziano Dinho. Partita bloccatissima fino alla cartella di Khala Kaladze che inchioda Julio Cesar e decide il match. Già Kaladze, quello che la Curva Nord sfotteva per la scomparsa del compianto fratello Levan. Zanna Bianca, un romanzo di Jack London.
POSIZIONE NUMERO 3: ZERO A SEI. 0-6 (Z-E-R-O a S-E-I) in casa dell’Inter con invasione di campo di un disperato Bauscia che chiede a Billy Costacurta di far smettere il Milan di segnare. Saluti a Marco Tardelli. C’è altro da aggiungere? Sì, SENTENZAAAAAA COMANDINIIIIII.
POSIZIONE NUMERO 2: EFFETTO SERRA. Febbraio 2004. Freddo lupo. Inter in vantaggio per sbaglio, in casa nostra, di due reti nel primo tempo. La ripresa inizia con il gol dello Scorpione Bianco Tomasson, seguito a ruota da una magia di Kakà. A un pugno di minuti dalla fine decide Clarence Seedorf, l’ex, con un tiro da casa sua. Spalla lussata per la veemenza nell’esultanza.
POSIZIONE NUMERO 1: MERCOLEDI 28 MAGGIO 2003, CINEMA PER VOI. Ritorno del Derby di Coppa. Semifinale. Andata 0-0. Sheva sblocca (ma va?) e Materazzi picchia come un ossesso (ma va?) ma non struscia un pallone. Martins pareggia nel finale. Col 2-1 passerebbero loro. Assalto al fortino rossonero. In pieno recupero inconsapevole miracolo di Abbiati su Kallon che ci regala la finale (e un vitalizio al portiere tutt’ora a regime). Finisce 1-1, a Manchester a battere i gobbi ci andiamo noi. Voi, cinema. Questa è la mia classifica all’insegna del più sano sfottò stracittadino. Niente di personale, #MILANOSIAMONOISOLONOI.
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