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, 20 Ottobre 2014
3 minuti

Il pagellone della 7a giornata di Serie A 2014/2015


1)      Inter: chiarite a Vidic che indossare la maglietta dell’Inter comporterebbe anche di giocarci a favore. Se a questo unite una media di tre gol subiti nelle ultime partite, capite come le cose non siano proprio positivissime. #acciacchi qua e là, voto: 5

 

2)      Napoli: a 10 minuti dalla fine vai in vantaggio due volte ma al fischio finale non hai vinto. No, non è un indovinello, o forse sì, perchè Benitez parla ancora ? # ma mi facci il piacere, voto: 5

 

3)      Sassuolo: gioca bene, a calcio, e blocca la Juve. Se Zaza non avesse l’appetito di un bulimico potrebbe anche segnare un secondo gol. # freno a mano tirato, voto: 6 1/2

 

4)      Juventus: partita bloccata e giocata con la consapevolezza che “tanto prima o poi ti segno perchè io sono la Juve e tu ne hai presi sette dall’Inter che fa c****e” e invece succede tutto il contrario. La bellezza del gol di Pogba è inversamente proporzionale alla bruttezza dei suoi capelli. #echecos’è ?, voto: 6

 

5)      Verona: quando Honda segna una doppietta, Abbiati fa il portiere e tu per giunta gli regali anche una rete di vantaggio, capisci che forse non sarà la miglior domenica della tua vita. # acciderbolina, voto: 4

 

6)      Milan: Honda è il capocannoniere incontrastato della quadra. La dimostrazione concreta che Holly non ha bisogno di Benji per rendere. Tiro del raviolo al vapore. #catapulta infernale, voto: 7

 

7)      Roma: la squadra, attualmente, migliore, con la condizione migliore e la rosa più ampia. Stravince contro un Chievo che non pensa neanche per un minuto a giocare a pallone. #vincere facile, voto: 8

 

8)      Chievo: non gioca mai a pallone e quando sei una squadra di serie A non credo ci sia un peccato peggiore. #inqualificabile, voto: 3

 

9)      Fiorentina: con l’Inter tutti leoni ma con gli altri solo c******i. #la sintesi è una virtù, voto: 5

 

10)   Lazio: vince la gara giocandosi meglio della Viola gli episodi decisivi. #è tutto qui, voto: 7

 

11)   Torino: Ventura è un mago e Quagliarella un gran giocatore da media squadra. #la giusta dimensione, voto: 7

 

12)  Udinese: finché Stramaccioni vince va tutto bene... è appena perde che non riesce più a ritrovare il bandolo della matassa. #attraverso le difficoltà, voto: 5

 

13)   Palermo: vincere contro il Cesena, altra squadra che non gioca a calcio, è un obbligo morale. Lo rispetta con non pochi patemi. #sussulto finale, voto: 6

 

14)   Cesena: stessa storia del Chievo, stesso voto. #inguardabili, voto: 3

 

15)  Atalanta: l’Atalanta resta sempre una squadra solida e con il Parma non fa eccezioni. #goccia cinese, voto: 7

 

16)  Parma: caduta libera nonostante una buona rosa e un buon allenatore. Non resta che lavorare. #io speriamo che me la cavo, voto: 4

 

17)  Cagliari: sotto di due, rimonta con un uomo in più. Non si può partire ogni volta con due gol sul groppone ma Zeman è anche questo. #complicarsi la vita, voto: 5

 

18)  Sampdoria: sopra di due, anche con un uomo in meno è doveroso portare a casa i tre punti. #scialacquare, voto: 5

 

Pronostico su Genoa-Empoli:

 

19)  Genoa: la squadra di Gasperini parte favorita per alcuni fattori: gioca in casa, moralmente è sicuramente più motivata e ha anche una rosa qualitativamente migliore.

 

20)  Empoli: per i toscani la partita sarà doppiamente ardua. Dopo l’alluvione il Genoa sarà motivato al 1000 per 1000.

 

 

Fine delle trasmissioni. Per ora.

JL


 

  • Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.

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