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- di Raffaele Campo

#Mazzarrivattene

Ieri sera - come del resto anche domenica scorsa - tutto il popolo interista ha assistito ad una vera e propria "Caporetto" della propria squadra. Va bene caro lettore neutrale, tiriamo subito fuori l'unica pseudo attenuante: il Franchi è un campo difficilissimo per tutti, persino la Juve dei 102 punti l'anno scorso uscì da Firenze con le ossa rotte. Ma nella partita in questione la Viola ha giocato con diverse seconde linee, che hanno letteralmente UMILIATO l'Inter. Già, umiliato. È impossibile trovare un termine diverso, così come è impossibile anche che una formazione dal blasone come quello dell'Inter tiri per la prima volta in porta al minuto 75 e che il giocatore a creare più pericoli a Neto sia stato D'Ambrosio, un terzino. La responsabilità è principalmente di mister Walter Mazzarri. Per il tecnico di San Vincenzo è arrivato davvero il momento di lasciare.


L'ultimo campanello d'allarme di questa grottesca situazione era suonato già durante la conferenza pre partita, quando l'allenatore nerazzurro ebbe la faccia tosta di affermare: "Il Qarabag ha costruito sei palle gol con il Saint Etienne, che è terzo in classifica del campionato francese, e in Ligue 1 c'è il Paris Saint Germain che ha battuto il Barcellona. E se nel campionato francese il Saint Etienne, che è terzo, va in difficoltà col Qarabag, significa che il Qarabag è una signora squadra! Non era facile vincere contro quest'avversario". Parole piene di significato che si commentano tranquillamente da sole...

Ma, tornando al match di ieri sera, l'Inter - anche sotto di 2 reti - ha continuato a non pressare e a non attaccare, come se l'obiettivo fosse quello di non peggiorare il passivo. Perché tenere Osvaldo e Icardi isolati dal resto della squadra, chiusa a riccio in difesa? Perché far uscire Osvaldo per Palacio? Meglio ancora, perché togliere una prima per una seconda punta quando bisogna ribaltare uno 0-2? Perché non voler rischiare dal momento in cui non c'è più nulla da perdere?

Il signor Mazzarri quest'anno non può più ricorrere all' "escamotage della piagnina"in quanto durante l'estate la società gli ha dato tutti i giocatori che voleva. La passata stagione potevano essere comprensibili le continue ed incessanti lamentele del tecnico livornese, in quanto l'allora diesse Branca non soddisfò una sola sua richiesta. L'incomunicabilità tra i due era pressoché totale. Ma in estate sono arrivate pedine ideali per il suo gioco - M'Vila e Medel su tutti - da lui espressamente richieste. Inoltre a fine giugno Thohir gli ha fatto firmare il rinnovo fino al 2016, mossa quasi obbligata per diversi motivi. Innanzitutto, perché il tecnico di San Vincenzo, in caso di eventuale addio, avrebbe dovuto incassare 7 milioni lordi. Ed i nerazzurri, avendo già scucito 750.000 euro di buonuscita a Stramaccioni, non potevano permettersi assolutamente di pagare due allenatori, di avere WM sfiduciato con il pericolo di doverlo esonerare e buttare via l'annata. Era un rischio che la società non poteva correre, visto il piano quinquennale di finanziamento del tycoon indonesiano. In ultima istanza, col contratto prolungato e le mosse di mercato sintetizzate sopra, il mister non avrebbe avuto più alibi.                                                                                                                                         Adesso come adesso però questo piano di finanziamento passa in secondo piano, dal momento che sarebbe ora che il tecnico lasciasse la panchina nerazzurra. Ha ampiamente dimostrato di non essere un allenatore da big, ma un semplice provinciale. Il suo apice lo ha raggiunto a Napoli, quando oltre alla Juve e - fino a 3 anni fa - al Milan c'era il vuoto più assoluto e le altre contendenti - Roma, Fiorentina e Inter - non erano all'altezza. È bastato che il livello del nostro campionato si alzasse un minimo in questo biennio per dimostrare la mediocrità di questo coach. In primis del suo improponibile 3-5-2 iper difensivista e spesso inadeguato alle esigenze della rosa. E chissà se la scelta di rinunciare al duo M'Vila-Medel in favore di Kovacic sia stata una decisione di Mazzarri o un diktat societario per valorizzare al massimo il talento croato.


Chi scrive è stato tra i primi che oltre un anno fa hanno pesantemente criticato la scelta della società di lasciare Strama per puntare sull'ex tecnico del Napoli. E ora i fatti dicono che l'Udinese è quarta ed esprime un ottimo gioco, mentre l'Inter colleziona figuracce...

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