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- di Raffaele Campo

Parma, l'importanza di chiamarsi Crespo

Dalla gioia alla delusione. Il tutto nel giro di 10 giorni. Niente Europa League per il Parma: in soldoni, anni di impegno e di fatica vanificati per una leggerezza burocratica. 


18 maggio 2014, ultima giornata di campionato: il Parma, battendo 2-0 il Livorno, ottiene il sesto in classifica, superando il Torino al fotofinish, e la conseguente qualificazione ai preliminari di Europa League. Città e squadra in delirio, a festeggiare il debutto del presidente Ghirardi nella vecchia Coppa Uefa, che acquistò i ducali nel gennaio 2007, stagione - ironia della sorte - dell'ultima partecipazione degli emiliani a questa competizione. Ma l'euforia dura un batter di ciglia: già il giorno successivo emerge che al club non viene concessa la licenza Uefa - indispensabile per partecipare alle coppe europee - da parte della Figc. Il motivo? Un ritardo nel pagamento dell'Irpef su un ammontare di circa 300.000 euro.

Il 29 maggio arriva il verdetto definitivo dell'Alta Corte del Coni presieduta da Franco Frattini: il Parma non parteciperà alla prossima Europa League. Viene dunque ripescato il Torino, giunto settimo in classifica.

Ghirardi, deluso e amareggiato da questa sentenza, annuncia di voler lascia il mondo del calcio. La squadra emiliana ripartirà per la seconda volta (la prima risale ai tempi del crac della Parmalat dei Tanzi) da zero. Non bastasse ciò, pure un pezzo da novanta come Parolo è partito, destinazione Lazio, così come probabilmente farà le valigie anche Paletta, altra colonna portante.

Hernan Crespo Parma

Ma è in questi momenti di rabbia e difficoltà che l'ambiente non deve mollare. Momenti in cui ci si aggrappa a figure importanti e carismatiche. Come Hernan Crespo, il nuovo allenatore della Primavera gialloblù, il quale sostituisce Fausto Pizzi, neo tecnico degli Allievi Nazionali.

Una delle principali caratteristiche dell'ex bomber argentino sono appunto il carisma e la voglia di non arrendersi mai. Un trascinatore instancabile, specie quando il gioco si faceva più duro. Indimenticabile in questo senso il ritorno dei preliminari di Champions League tra Parma e Glasgow Rangers dell'estate del '99. Gli emiliani devono ribaltare lo 0-1 dell'andata, "Valdanito" fisicamente non è al meglio, ma tiene duro e scende comunque in campo. Vuole conquistare la Champions con la sua maglia. E' troppo innamorato del Parma. E' solo un turno preliminare, eppure per la punta del '75 vale quanto una finale. E' l'unico a lottare fino alla fine. Lo 0-0 sancirà l'eliminazione degli italiani. Però quanto ha impressionato la voglia e la grinta del giocatore argentino, nonostante le diverse occasioni fallite!

Crespo è un esempio. Un professionista serio e un modello da seguire per i giovani. Sempre con i piedi per terra e mai una frase fuori luogo. 

Emblematica la sua conferenza stampa del 2 febbraio 2012, in cui lascia il Parma, annunciando l'addio al calcio giocato. Degne di nota alcune affermazioni rilasciate:"Quando sono arrivato due anni fa ho trovato una squadra in difficoltà che aveva bisogno di una scossa. Hanno creduto in me, hanno creduto che potessi dare una mano e ho deciso ben volentieri di tornare a casa. Siamo arrivati ottavi, le cose sono andate bene (...) ora le cose non stanno così, la squadra naviga nella tranquillità di metà classifica, posso andare via tranquillo, consapevole di non essere parte del progetto tecnico di questo momento (...) perché ho rescisso? Perché capisco che è difficile tenere Crespo in panchina o in tribuna. Voglio che il mister abbia libertà di scelta. Non è bello stare fuori e io mi voglio divertire (...) se devo essere un peso mi faccio da parte. Vivrò per sempre a Parma e tornerò, non so in che vesti, perché Parma è nel mio cuore".

Già, il legame inscindibile tra Valdanito e la città inscindibile. Acquistato nel 1996 dal River Plate, l'ex puntero di Florida è stato uno dei simboli del grande Parma della fine degli anni '90, nonché l'idolo indiscusso della piazza. In Emilia conquisterà una Coppa Italia e una Coppa Uefa nella stagione 1998-'99 e una Supercoppa italiana nel 1999, passando alla Lazio una stagione più tardi per l'allora cifra record di 110 miliardi, salvo poi tornare alla corte di Ghirardi nel gennaio 2010, all'età di 35 anni. In 6 stagioni, Crespo ha collezionato 200 presenze e 94 gol. E nel dicembre 2013, nel corso dei festeggiamenti del Centenario del club, i tifosi l'hanno nominato giocatore del secolo.

In casa Parma c'era un assoluto bisogno di una figura come la sua. E lui, puntuale come sempre, è arrivato. La speranza è quella di vederlo trionfare in gialloblù anche da allenatore.

 

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