
- di Alberto Paternò
Olanda. Il pragmatismo eretico vincerà?
Gli Oranje. L' Olanda continua, con pragmatica brillantezza, ad avvicinarsi all'obiettivo "finale". A differenza di quel che ci si aspettava da Van Gaal, gli olandesi mostrano un gioco poco offensivo e attento all'avversario. Un atteggiamento inedito per la stessa nazionale celebre per il suo gioco sfrontato, al limite dell' autolesionismo.
Historia magistra vitae ( «la storia [è] maestra di vita»). Parole di Cicerone (De Oratore II, 9), spesso citate per affermare la funzione ammaestratrice dell’esperienza storica, che diventano una linea guida anche per noi che vogliamo capire come si comporterà l'Olanda contro l'Argentina. Certo potremmo tornare ai quarti del 1998, oppure ai tulipani del 1974 e del 1978, ma la memoria storica non è di quest'epoca. Così fingiamo di farci ammaestrare dalla storia riprendendo un partita molto recente, Olanda-Spagna di qualche settimana fa.
Robben e compagni schiacciarono la "roja" con una strabiliante e inaspettata dimostrazione di dinamicità. Con una convincente tattica di contropiede demolirono la compagine spagnola, segnando cinque reti, per un totale di 5-1 per gli olandesi... Che il contropiede sia il nuovo tiki-taka?
Artefice ultimo della strategia oranje è il maestro Louis Van Gaal, che a metà degli anni '90 irruppe sulla scena del calcio mondiale guidando un Ajax dal gioco arioso, ottimo possesso e circolazione di palla, e una spinta ossessiva delle ali d'attacco, riuscendo a vincere la Champions League. Ma da vecchio volpone (cosa che dovrebbe fare ogni allenatore), tiene conto delle circostanze e dei giocatori che ha a disposizione per modellare il proprio gioco.
In questa Coppa del Mondo, l'ex allenatore del Bayern Monaco ha optato per una tattica improntata al contrattacco. In effetti l'Olanda stupisce per la rapidità dei suoi contropiede, non appena entra in possesso della palla la squadra si riversa immediatamente negli spazi, rendendo immarcabili alcuni giocatori di altissimo livello. Questo gioco permette la piena valorizzazione delle qualità dei singoli, su tutti Robin van Persie e Arjen Robben, due stelle internazionali pronte a brillare.
Con la scelta della difesa a 3 invece che a 2, sembrerebbe proposto un atteggiamento chiaramente difensivista, ma forse non è esattamente così. Perché la presenza di un difensore centrale in più consente infatti a entrambi i terzini di spingere in avanti a supporto dell'attacco.
La rete di passaggi della squadra olandese contro la Spagna.
Se volessimo ridurre la descrizione dei tulipani ad un 5-3-2, come spesso avviene sui media, saremmo sicuramente precisi nel descrivere una fase di gioco, però ci dimenticheremmo che i terzini diventano ali e soprattutto perderemmo di vista il ruolo di collegamento con i due davanti espresso da Wesley Sneijder. Un 3-4-1-2 quindi? Ecco allora che definiremmo l'undici in base alla fase di possesso...
Una risposta netta non è (ancora) disponibile, e sembra ragionevole che soltanto alcune circostanze momentanee possano confermare o negare l'affermazione precedente. Contro gli iberici, Van Persie e soci hanno fatto un uso ottimale dello spazio dietro la linea difensiva spagnola con i loro contrattacchi spesso fulminanti. Nella gara contro l'Australia è andata molto diversamente con il ritorno al 4-3-3. E' lo stesso modulo che Van Gaal auspicava in un'intervista alla fine del match inaugurale, dimostrando allo stesso tempo che quella è la sua idea principale, che non si vince solo con il possesso palla (agli olandesi sembrerà strano, ma noi italiani lo profetizziamo da anni) e che pragmaticamente a giocatori differenti deve corrispondere un gioco differente.
Perchè ha cambiato? L'infortunio del romanista Kevin Strootman è stato l'elemento detonatore della rivoluzione tattica, difatti il commissario tecnico si affrettava a dichiarare: "Non ho mai affrontato questo tipo di problema, perché ho sempre avuto un numero due in ogni posto. Ma non abbiamo un secondo Strootman. Solo lui ha quel dinamismo in grado di stabilire un equilibrio a centrocampo. Volevo giocare con un centrocampista creativo, uno che è dinamico e svolge un ruolo difensivo. Ora devo rinunciarci. non possiamo giocare come avevo previsto. devo trovare un altro approccio. " La partita amichevole persa contro la Francia (2-0) lo scorso marzo, ha rafforzato questa convinzione. La testa di Van Gaal stava già studiando l'alternativa.
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