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- di Daniele Bettini

Caro Bologna, ma Stefano Pioli che colpe ha?

Pochi giorni fa il presidente rossoblù Guaraldi ha comunicato l’esonero dell’ex mister di Modena e Parma che lascia la panchina felsinea dopo due anni e mezzo. Una decisione a mio avviso non ponderata ed eccessiva, dove, per l’ennesima volta, paga l’allenatore per colpe non sue.


Il clima di sfiducia verso Stefano Pioli a Casteldebole si respirava già da qualche settimana, dopo la sconfitta netta di Firenze. I giocatori che si oppongono al ritiro imposta dalla società – se società si può definire quella del capoluogo emiliano – e voci di esonero che incominciano a circolare. Pioli, Baggio, Pioli, Baggio. Alla fine resta il tecnico ex Modena, ma la gestione della situazione generale è stata alquanto teatrale.

La squadra vince la partita prima di Natale al Dall’Ara contro il Genoa e Pioli può respirare. Fatto curioso, incontro l’ormai ex mister del Bologna in cabinovia sulle piste di Canazei durante la vigilia di Natale: ha il volto stanco ma non teso, è rilassato e mi fa capire che sono stati mesi difficili ma forse, ora, può respirare un po’. Pochissimo direi, il tempo di digerire le festività natalizie per essere silurato. 2-0 subito a Catania, squadra assente in ogni reparto e la società manda a casa Stefano.


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Era il settembre 2011 quando arrivò sulla panchina del Bologna a sostituire Pierpaolo Bisoli, attuale allenatore del Cesena; nono posto al termine del campionato. La società gli rinnova il contratto addirittura fino a giugno 2014, per ben due anni, decisione inaspettata per un club che solitamente lotta per la salvezza e ogni anno è abituato a esonerare almeno un allenatore. La stagione seguente il Bologna continua a giocare bene e ad ottenere risultati decisamente buoni, classificandosi al tredicesimo posto al termine della stagione. Pioli nel tempo riesce a dare un’identità alla squadra, un gioco, grinta e dinamismo; ma, cosa più importante, diventa un uomo di Bologna e del Bologna. I tifosi lo amano, la città ormai lo considera un bolognese e ora non si vuole abituare all’idea di non vederlo più sulla panchina del Dall’Ara.

Non voglio assolutamente screditare Davide Ballardini, ottimo allenatore e grande persone umana, ma l’esonero di Stefano Pioli, caro Bologna, è una cavolata e anche grossa.

Perché? Beh vi dò tre motivi:

  1. Più che di calcio mercato 2013 a Bologna sarebbe meglio parlare di svendita senza ricambio. Gilardino, Gabbiadini, Taider. Al loro posto, con tutto il rispetto, giocatori né di qualità né tanto di “testa” per affrontare una stagione nel fango.
  2. Il signor Guaraldi magari avrà ben pensato “Con Pioli alla guida, questa squadra non retrocede; incasso e risparmio, vediamo se mi va bene….”. Errato presidente: la squadra attuale, sarebbe salva è vero, ma farebbe abbastanza pena con chiunque fosse alla guida. La città ha perso entusiasmo, ha perso la voglia di andare allo stadio e urlare. La gente è delusa.
  3. La squadra, oggi, sarebbe salva, con Pioli al timone.

Albano+Guaraldi+FC+Bologna+Unveils+Salvatore+IAyRKHkwjuwx


Valutazioni personalissime certo, ma chiedete a dieci tifosi del Bologna se sono inferociti con Guaraldi o con Pioli. Io mi gioco un 8 su 10 intenzionato a buttare giù dal ponte l’attuale presidente rossoblù.

Insomma, le colpe di quanto sta accadendo a Bologna non son certo di Pioli.

Trattamento indecoroso.

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