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- di Raffaele Campo

Inter guarda in casa: Laxalt


Erano due estati consecutive che il mercato dell´Inter, squadra di cui sono tifosissimo, mi lasciava con l´amaro in bocca. Avevo un chiodo fisso: doveva arrivare il talentino cileno classe 1988 Mauricio Isla.


 

Mi ripetevo “Dobbiamo assolutamente prendere Isla. Sarebbe il nuovo Zanetti”. Anche il centrocampista cileno può giocare esterno, mezzala di centrocampo o anche terzino, esattamente come Pupi e con la stessa impareggiabile versatlità. E non è semplice trovare giocatori che sappiano adattarsi a tre ruoli differenti.

La mia speranza svanisce una prima volta nell´estate 2012, quando la Juventus acquista dall´Udinese Kwadwo Asamoah e… Mauricio Isla. Il primo disputerà una gran bella stagione, fatta di cross e di grande galoppate sulla fascia sinistra. Isla invece è molto molto sfortunato. A causa di un grave infortunio subito in Udinese-Milan nel febbraio 2012, è costretto a salltare tutta la preparazione estiva, cosa che condizionerà il suo rendimento. In campionato gioca poco, è la riserva di Lichtsteiner, e durante le poche apparizioni non rende secondo le attese.

A fine stagione la Juventus lo mette sul mercato. Le richieste non mancano e c´è anche quella dell´Inter. Pensavo che sarebbe stata l´occasione giusta per vederlo in nerazzurro. Ma il ds bianconero Marotta non riduce le pretese e dopo diverse settimane la trattativa vacilla definitivamente.

L´Inter si sistema con Wallace, preso in prestito secco dal Chelsea. Con mio grande rammarico.
Stavolta ci speravo davvero: Isla con la maglia della mia squadra. Ma ignoravo l´approdo in nerazzurro di un altro centrocampista sudamericano, il baby Diego Laxalt. Uruguagio, classe 1993, e fortemente voluto dall´ex tecnico Andrea Stramaccioni prima del suo addio. Arriva all´Inter quest´estate, dopo aver disputato nel ruolo di terzino il Mondiale Under 20 in Turchia, perso in finale contro la Francia di Pogba.

Eppure verso la fine di agosto il giovanissimo Laxalt viene girato in prestito secco al Bologna, nella trattativa che ha portato a Milano il centrocampista algerino Saphir Taider. E´ la svolta positiva. Con Mazzarri sarebbe stato utilizzato col contagocce.

Il tecnico toscano – si sa – i giovani non li vede, se non già affermati. Vedi l´anno scorso con Insigne ed El Kaddouri a Napoli e quest´anno con Kovacic e Belfodil.

Con i felsinei guidati da Pioli invece Laxalt è riuscito a ritagliarsi un suo spazio. Non parte sempre titolare, ma gioca. E vedendolo ho potuto constatare che anche Laxalt sa ricoprire i ruoli di esterno e mezzala di centrocampo (suo ruolo nel Bologna) e non solo quello di terzino. Inoltre il ragazzo corre tanto e si batte fino alla fine, proprio come Zanetti.

Non voglio fare paragoni azzardati, anche perchè Pupi per certi aspetti è inarrivabile (trovatemi un altro giocatore che, pur di tenersi in forma, si allena anche il pomeriggio delle sue nozze!). Vedo, però, che Laxalt ha la stoffa e le qualità tecniche per diventare un leader importante nell´Inter. Un
leader “alla Zanetti”.

Non dimentichiamo inoltre che al suo esordio in Serie A ha segnato una doppietta al Milan in quel rocambolesco 3-3 finale. Che sia un segno del destino?


 

 

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